lunedì 2 giugno 2008

OWNER OF A TALENTED HEART: TREVOR RABIN

Forse sono pochi coloro che non hanno mai ascoltato "Owner of a broken heart", megahit degli Yes targato 1983. Pochi, sicuramente, sono però coloro che conoscono il nome di colui che di quel sound fu l'artefice: Trevor Rabin. Trevor Charles Rabinowitz nasce in Sud Africa il 13 gennaio 1954 da una famiglia di musicisti: il padre è primo violino dell'Orchestra Filarmonica di Johannesburg. Da bambino prende lezioni di piano, e a 12 anni scopre la sua vocazione per la chitarra rock. Nel 1974 forma il suo primo gruppo, i Rabbitt, con i quali incide due dischi, Boys Will Be Boys (1975) e A Croak & a Grunt in the Night (1977), che gli valgono anche un riconoscimento a livello nazionale. I Rabbitt, purtroppo, non possono andare in tournée all'estero per via della politica pro apartheid del loro Paese, così Rabin decide di abbandonare la band e nel 1978 si trasferisce a Londra per perseguire la carriera solista. Tra il 1978 e il 1980 incide tre album, "Trevor Rabin" (conosciuto anche con il titolo di "Beginnings", 1978), "Face to Face" (1980) e "Wolf" (1981), quest'ultimo realizzato con l'ex bassista dei Cream, Jack Bruce, e il batterista Simon Phillips, nei quali mette in luce un rock maturo e variegato, una voce espressiva e un'ottima tecnica chitarristica. Nel 1981 conosce Chris Squire e Alan White, rispettivamente bassista e batterista del leggendario gruppo progressive degli Yes, appena scioltosi, e con loro decide di dare vita a un nuovo progetto musicale, che presto prende il nome di Cinema. Alle tastiere, dopo la rinuncia di Eddie Jobson (UK, Jethro Tull), i tre arruolano un altro membro storico degli Yes, Tony Kaye. La ricerca del cantante si rivela più laboriosa: in un primo tempo viene contattato Trevor Horn (già voce solista degli Yes sullo sfortunato "Drama" del 1980), che declina; poi si pensa di affidare l'incarico allo stesso Rabin, infine un fortuito incontro a Los Angeles tra Squire e Jon Anderson, voce originale degli Yes (ancora loro!), scioglie ogni dubbio. A questo punto, con 4 ex membri degli Yes su cinque, la scelta di riesumare il mitico monicker appare scontata, nonostante lo scetticismo dello stesso Rabin, che non vuole correre il rischio di essere considerato dai fans della band madre come il sostituto di Steve Howe, quanto piuttosto come il chitarrista di una nuova band. Nel 1983 viene pubblicato "90125" (nome preso dal numero di catalogo con il quale esce per l'Atlantic), che trascinato dal singolo "Owner of a broken Heart" si rivela essere uno dei dischi più venduti della storia del gruppo. L'ingresso di Rabin, che oltre a comporre buona parte delle canzoni e a suonare la chitarra, duetta spesso con Anderson alla voce solista e suona le tastiere, è determinante nel decretarne il successo. E' vero che, a parte la voce angelica di Jon Anderson e certi inconfondibili impasti vocali, il nuovo corso musicale degli Yes nulla ha in comune con quello originale; il suono della chitarra di Rabin è più moderno, duro, essenziale, di quello di Howe (che non ha mai fatto mistero di non sopportarlo), ma all'occorrenza sa ripetere brillantemente i virtuosistici intrecci che resero famoso il suo illustre predecessore. Nel 1987 è la volta di "Big Generator", che contiene il singolo "Love Will Find A Way", interamente scritto da Rabin. A questo punto riemergono antichi dissapori tra Chris Squire e Jon Anderson, che sfociano in carte bollate e aule di tribunale: la band si scioglie. Nel 1989 Rabin ne approfitta per pubblicare il suo quarto disco solista, "Can't Look Away". Nel 1991 gli Yes si riformano con formazione allargata a otto elementi: "Union" è il titolo, significativo, del loro nuovo disco. Tra alti e bassi Rabin continua a suonare con loro fino al 1995, anno in cui abbandona, deciso a dedicarsi alla composizione di colonne sonore: tra queste ricordiamo "Armageddon", "Fuori in 60 secondi", "Flyboys" e Snakes on a Plane". Musicista poco conosciuto e apprezzato dal pubblico, ma stimato dagli addetti ai lavori, Trevor Rabin è stato un polistrumentista rock di assoluto valore, ottimo compositore.e arrangiatore, valente esecutore. A chi ancora non lo conosce consigliamo di recuperare, a parte i dischi incisi con gli Yes - soprattutto i primi due -, almeno il terzo e quarto da solista, considerata la difficile reperibilità dei due cd dei Rabbitt.
Non è detto che, tra un Linkin Park e un Green Day, tra un Interpol e un Kid Rock, per non scomodare le icone dell'hard & heavy o del prog rock, non riesca a ritagliarsi un piccolo spazio nella vostra discografia.





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