lunedì 2 giugno 2008

ITALIANS ROCK IT BETTER # 2: MOONSTONE PROJECT


Innamorato dell'hard rock venato di blues degli Anni 70, il chitarrista Matteo "Matt" Filippini ha dato vita all'ambizioso Moonstone Project, e nell'aprile del 2006 ha pubblicato il disco d'esordio, "Time To Take a Stand". Il disco vanta collaborazioni a dir poco prestigiose: la lista dei cantanti che hanno prestato la propria celebrata ugola va da Glenn Hughes (Trapeze; Deep Purple) a Graham Bonnet (Rainbow; MSG; Alcatrazz; Impellitteri), da Paul Shortino (Rough Cutt; Quiet Riot) a Steve Walsh (Kansas), da Kelly Kealing ad Eric Bloom (Blue Oyster Cult), senza dimenticare il grande James Christian (House of Lords); come se non bastasse, in diverse tracce troviamo Ian Paice (Deep Purple) e Carmine Appice (Vanilla Fudge; King Kobra; Blue Murder) alla batteria e Tony Franklin (Firm; Whitesnake; Blue Murder) al basso. Un vero Dream Team dell'hard rock di matrice settantiana, non c'è che dire. Commetteremmo però un grave torto se non menzionassimo gli altri musicisti, meno blasonati ma non per questo meno brillanti, che completano questo prezioso mosaico: Enrico Sarzi & Alex Mori, Maurizio Corriga, Nik Mazzucconi, Chris Catena, Gianluca Tagliavini, Alex Del Vecchio, Daniel Flores, Johan Niemann. Qualcuno si chiederà: come ha fatto un musicista dotato quanto sconosciuto in ambito internazionale convincere artisti così celebri a collaborare al suo progetto? Lo spiega lo stesso Filippini: "Paice è stata la chiave di volta! È stato molto più semplice coinvolgere anche tutti gli altri, ovviamente se chiedi ad un grosso nome di partecipare ad un tuo progetto (e come nel mio caso non sei nessuno) c'è sempre un po' di diffidenza. Se ti presenti dicendo che Ian Paice dei Deep Purple suona sul tuo album, riesci a superare con più facilità molte barriere! E così via via la lista dei guest cresceva parallelamente alla credibilità di Moonstone Project. Sia chiaro, non basta pagare per avere certi musicisti. Alcuni hanno detto di no, e li rispetto perché lo hanno sempre fatto con eleganza!".
Pazienza, Matt: quelli che hanno rifiutato li ritroveremo magari sul secondo disco!

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